ALL FOR ONE, ONE FOR ALL. Un calcio al razzismo

Il progetto, che si svolto da da settembre 2016 a giugno 2017, è stato finanziato dal Centro Unesco a seguito della vincita del bando 2016/2017.

Il panorama attuale ha posto la scuola e l’associazione di fronte a nuove esigenze: aumentano gli studenti di seconda generazione, quali ad esempio i bambini di origine cinese, i rifugiati provenienti dalla Siria e da altre terre di guerra, si acuiscono le difficoltà di alcune famiglie straniere nell’educare figli nati in Italia in bilico tra culture a volte profondamente diverse, e aumentano le rinunce alle attività extrascolastiche e nascono nuovi bisogni formativi per il corpo docenti della scuola.

Per dare una risposta a queste necessità Manzoni People ha portato avanti “All for one, one for all”, un progetto volto ad intervenire contemporaneamente su più linee agendo sull’empowerment di studenti, genitori e insegnanti. Grazie al premio del Centro per l’Unesco di Torino e dello Juventus Football Club S.p.A. l’Associazione ha avuto i mezzi per garantire l’accesso a una serie di servizi, offerti a chi difficilmente ne usufruirebbe, quali le famiglie di origine straniera.

Il progetto è ruotato intorno a 4 attività principali:

  1. Si è data la priorità allo sport per bambini e ragazzi: Manzoni People ha offerto la possibilità agli allievi di partecipare ad attività di qualità, anche in orario extracurriculare, a costi contenuti e con una logistica agevole per le famiglie, mettendo a disposizione 40 borse di studio per coprire i costi di visita medica e l’iscrizione ai corsi extracurriculari di studenti con difficoltà economiche.
  2. Sono stati realizzati laboratori di arte-terapia per bambini,  per lasciare libertà di ricorrere a linguaggi diversi da quelli usati solitamente in aula e offrire uno spazio di riflessione sulle dinamiche di gruppo e la convivenza pacifica in una forma insolita e inaspettata.
  3. Altro focus del progetto si è concretizzato in accoglienza e supporto psicologico mirato e personalizzato per le famiglie. Il servizio è stato particolarmente richiesto, 19 famiglie ne hanno usufruito mediante colloqui privati. I temi affrontati con le figure genitoriali sono stati vari, si è passato dalla relazione con i compagni di classi variegate composte da studenti provenienti da culture differenti, primi atti di bullismo, fino alle difficoltà nel gestire le prime frustrazioni, conflittualità con fratelli fino al lutto.
  4. Ultima, ma non meno importante, attività è stata la formazione ad hoc per insegnanti della scuola per favorire, con una fase prolungata di acquisizione silente della lingua italiana, l’inclusione degli studenti stranieri, che più hanno difficoltà a interagire con chi sta loro intorno e, di conseguenza, ad essere accolti e integrarsi.

L’approccio adottato nel progetto è stato quello interculturale, poiché l’idea di fondo è permettere a persone di provenienze diverse (nazionali, ma non solo) di incontrarsi e interagire tra loro ed evitare discriminazioni e radicalizzazioni ed estremismi.